La Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus prima fattoria sociale di Puglia
Reinserimento sociale e lavorativo, assistenza terapeutica e psicologica, aiuto alla disabilità, ai minori, agli adulti in situazioni di fragilità. Sono gli ambiti di intervento dell’Agricoltura Sociale che, dopo il riconoscimento istituzionale ricevuto dall’azienda agricola che fa capo alla Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, si pone quale motore propulsivo del Terzo Settore di Capitanata.
A disporlo ufficialmente è la Determina regionale n. 00267 del 29 giugno 2023 – “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”: una certificazione di capitale importanza per l’ente presieduto da Rita De Padova, iscritta “al n. 1 dell’elenco regionale delle fattorie sociali”. Agli operatori, volontari e professionisti che lavorano dentro la Fondazione viene così riconosciuta la possibilità di proporre un piano triennale articolato su due linee di azione: prestazioni socio-assistenziali e percorsi di inserimento lavorativo per soggetti svantaggiati (compresi i lavoratori con disabilità).
«Attraverso questo riconoscimento, ottenuto anche grazie al prezioso supporto del personale del Servizio Filiere Agricole della Regione – specifica il direttore Antonio De Maso – la Fondazione consolida quanto già fatto e, soprattutto, si inserisce nel dibattito politico e istituzionale come soggetto in grado di offrire un importante servizio di utilità pubblica. Sarà nostra iniziativa – continua – avviare tavoli di confronto con i principali enti pubblici e privati presenti sul territorio, i quali potranno contare su un nuovo ventaglio di servizi riconosciuto per legge alla Fondazione e rivolto a quei soggetti fragili che necessitano di un reinserimento sociale».
Nuove opportunità in grado di rinnovare l’offerta dei servizi socio-sanitari, da realizzare attraverso le regole dell’agricoltura sociale, utilizzando le risorse materiali e immateriali che questa offre. Percorsi di orto d’aiuto volti allo sviluppo di abilità, puntando sull’inclusione sociale e lavorativa. Prestazioni in grado di affiancare e supportare terapie mediche e psicologiche anche attraverso la realizzazione di fattorie sociali, con accoglienza di bambini in età scolare e prescolare.
È quanto sarà possibile realizzare da qui in poi, potendo contare su quelle risorse già in forza alla Fondazione. Nello specifico: gli 80 orti sociali “Mamma Margherita” da utilizzare con finalità socio ricreative (anche per persone con bisogni speciali); i 10 orti d’aiuto, con finalità socio-terapeutiche, cui si aggiunge il servizio formativo volto all’inserimento lavorativo di persone con disabilità anche gravi; la Scuola dei Mestieri per la prevenzione e il contrasto alla dispersione scolastica; l’inserimento socio-lavorativo di soggetti a bassa contrattualità, volto a migliorare le condizioni di occupabilità (attualmente, la Fondazione ha contrattualizzato 9 migranti con regolare permesso e 1 detenuto).
Per i primi 18 mesi del Piano Triennale di Agricoltura Sociale, inoltre, sarà attivato il progetto Orto Luogo di relazione, promosso nell’ambito del Bando Puglia Capitale sociale 3.0 della Regione. Un’iniziativa che riprende la missione degli orti di Masseria De Vargas intensificando forme di relazione tra i partecipanti, le associazioni, le realtà del Terzo Settore e tutti coloro che si occupano di disagio e che vogliano organizzare percorsi di educazione ambientale e alimentare.
In questa direzione, infine, si inserisce il GAS – Gruppo di Acquisto Solidale che parte da un approccio critico al consumo, basato sui criteri di qualità del prodotto, dignità del lavoro e rispetto dell’ambiente