Ahmed, che vuole diventare chef
“Quando sono arrivato non sapevo fare nulla, adesso so cucinare, sto imparando la cucina italiana: è il mio lavoro, un lavoro bellissimo. Cosa so fare? Pasta, porchetta, farro, , fritti, flan di cicorie…”
Ahmed fa venire quasi l’acquolina in bocca quando racconta di sé, del mestiere che sta imparando presso il ristorante Tenuta Fujanera, grazie ai consigli e agli insegnamenti di chef Antonio. Viene dall’Egitto, è arrivato in Italia passando dalla Turchia, attraverso la Bulgaria e i Balcani. Prima di riuscirci, ci aveva provato altre tre volte, senza fortuna.
Ha dormito per strada, tanti giorni. Ha camminato tantissimo – “un viaggio a piedi”, ha detto, “difficilissimo”. Dal Nord, poi, è stato trasferito a Sud, è entrato in una delle comunità educative della Fondazione Siniscalco Ceci-Emmaus, a Villaggio Don Bosco. Da minore.
Da circa un mese, è maggiorenne. E sogna di diventare, un giorno, un vero chef.
Intanto studia l’italiano, va a scuola, sta provando a prendere la patente e lavora otto ore al giorno nel ristorante che l’ha assunto. È il maggiore di una famiglia numerosa che è rimasta a casa dove, racconta, “non si vive bene, non c’è lavoro, non si riesce a sopravvivere. Qui è meglio, in Italia, qui mi trovo bene”.
La sua è una bella storia, appena cominciata.