Nelle strutture della Fondazione, lo scambio tra UniFg e la giapponese Ryukoku University

Agricoltura e migranti, modelli di accoglienza, livelli di integrazione e innovazione sociale.

Sono gli ambiti specifici al centro dello scambio accademico tra l’Università di Foggia e la giapponese Ryukoku University: un incontro di lavoro realizzato allo scopo di “confrontare e trasferire le esperienze maturate in Italia e in Giappone, a beneficio della crescita scientifica, culturale e professionale” – riprendendo la lettera di intenti dell’Ateneo dauno.

Ricercatori e docenti che, nei giorni compresi tra il 13 e il 17 settembre, si sono confrontati anche nelle strutture della Fondazione, a stretto contatto con i nostri ospiti, agevolati dal lavoro dei professionisti e volontari che vi operano, dialogando con i lavoratori, gli operatori, gli imprenditori e tutti gli attori in causa. Nello specifico, si tratta di un’analisi comparativa tra la situazione dell’integrazione dei migranti in Giappone e in Italia, con l’intento scientifico di migliorare le politiche dell’accoglienza e dell’integrazione lavorativa.

Ad accompagnare la delegazione di docenti giapponesi, guidata dai professori Kenta Sakanashi e Naoko Oishi, il nostro direttore generale Antonio De Maso, il coordinatore del progetto Più-Supreme sostenuto dalla Regione, Domenico La Marca, e la presidente della Fondazione, Rita De Padova.

“Abbiamo parlato del modello di accoglienza in Italia, provando a fare un confronto tra i tipi di immigrazione, italiana e giapponese – ha raccontato De Maso – analizzando similarità e differenze. I ricercatori hanno preso atto di quanto stiamo facendo a Casa di Abrahm e Sarah e faranno anche un passaggio a Villaggio Don Bosco, dove sono presenti altri ospiti nelle nostre strutture. Tra i vari temi, abbiamo affrontato anche quello dei ghetti, analizzando i diversi tipi di integrazione: è stato un incontro proficuo e siamo felici di aver dato il nostro contributo alla ricerca scientifica”.